CERCLE LITTÉRAIRE 2024-2025

Cette année on commence en avance avec un livre long et important: M – Il figlio del secolo. Nous aurons sept cercles au total, le lundi de 18h à 19h30 par Zoom ou en présentiel à la Grande Librairie Internationale (13001 – Marseille).

Un Cercle littéraire coûte 12€, l’abonnement aux sept 80€.

Lunedì 9 settembre:

M – Il figlio del secolo di Antonio scurati (852 pagine)

« Il 23 marzo 1919, quando a Milano fonda i «  »Fasci di combattimento » », Benito Mussolini ha un esiguo numero di sostenitori. È lui stesso ad ammetterlo nelle prime pagine di questo romanzo. La storia della sua ascesa politica negli anni cruciali che portano al delitto Matteotti inizia così. All’epoca Mussolini è un ex leader socialista, un agitatore politico noto alla Pubblica Sicurezza, il direttore ambiziosissimo di un piccolo giornale di opposizione. Poi, per la sua capacità di fiutare il malcontento generale in un’Italia vittima di una democrazia agonizzante, diventa protagonista assoluto, personaggio perfetto di un romanzo documentario che ha una particolarità: niente di quello che è narrato è frutto di fantasia. Accanto ai grandi protagonisti di questa storia, si muove una folla di gregari che sembrano usciti dall’inesauribile creatività di un grande sceneggiatore. Invece no. Anche loro sono personaggi assolutamente reali: ogni cosa detta e pensata, ogni fatto agito si basa sull’evidenza delle fonti documentarie. Il primo fatale capitolo di un dramma destinato a coinvolgere un intero popolo si conclude nel 1924 con l’assassinio del deputato socialista che solo ha avuto il coraggio di sfidare l’arroganza dei fascisti con un memorabile discorso in Parlamento.

Ottobre:

Caro Michele di Natalia Ginzburg (186 pagine)

«Caro Michele»: il piú classico degli incipit epistolari è quello che Natalia Ginzburg sceglie come titolo del suo romanzo. Una madre già avanti negli anni ma ancora giovane e un figlio lontano fisicamente e ancor piú (e soprattutto) distante nelle idee, nelle esigenze, negli affetti e nei dolori. Un figlio per il quale la madre prova rancore, ma dal quale non riesce a staccarsi; e l’ultimo, irrescindibile cordone ombelicale è fatto di sole lettere.
Sorta di Lessico famigliare dieci anni dopo, Caro Michele è un romanzo dai personaggi dispersi, divisi dall’incomunicabilità e destinati alla solitudine, e la scelta del genere epistolare suona provocatoria e simbolica.

    

Gennaio:

Dante di Alessandro Barbero (368 pagine)

Un uomo del Medioevo, immerso nel suo tempo. Questo il Dante che ci racconta un grande storico in pagine di vivida bellezza.

Dante è l’uomo su cui, per la fama che lo accompagnava già in vita, sappiamo forse più cose che su qualunque altro uomo di quell’epoca, e che ci ha lasciato la sua testimonianza personale su cosa significava, allora, essere un giovane uomo innamorato o cosa si provava quando si saliva a cavallo per andare in battaglia. Alessandro Barbero segue Dante nella sua adolescenza di figlio d’un usuraio che sogna di appartenere al mondo dei nobili e dei letterati; nei corridoi oscuri della politica, dove gli ideali si infrangono davanti alla realtà meschina degli odi di partito e della corruzione dilagante; nei vagabondaggi dell’esiliato che scopre l’incredibile varietà dell’Italia del Trecento, fra metropoli commerciali e corti cavalleresche. Il libro affronta anche le lacune e i silenzi che rendono incerta la ricostruzione di interi periodi della vita di Dante, presentando gli argomenti pro e contro le diverse ipotesi e permettendo a chi legge di farsi una propria idea, come quando il lettore di un romanzo giallo è invitato a gareggiare con il detective arrivare per proprio conto a una conclusione.

Febbraio:

Cinque storie ferraresi di Giorgio Bassani (224 pagine)

Questa splendida raccolta di racconti (Lida MantovaniLa passeggiataprima di cenaUna lapide in via MazziniGli ultimi anni di Clelia Trotti e Una notte del ’43) valse a Giorgio Bassani il Premio Strega 1956. In comune le “cinque storie” hanno una sorta di dolente consapevolezza e l’ambientazione indimenticabile: Ferrara, cittadina di provincia che qui assurge a simbolo di un’intera nazione, avvolta dal pesante panneggio scuro del fascismo. Bassani ci porta nell’animo di questa gente, “per il resto, quasi sempre per bene”: la ragazza madre Lida Mantovani; il dottor Elia Corcos in perenne scontro con la moglie; il sopravvissuto al lager Geo Josz; la vecchia socialista Clelia Trotti, lasciata morire in carcere… Storie diverse eppure vicine, accomunate dalla difficoltà con la quale i protagonisti si adattano a una provincia italiana che da un lato consola, dall’altro respinge qualunque cosa non le sia propria. Persone comprese.

Marzo:

Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu (224 pagine)

Scritto nel 1936, apparso per la prima volta in Francia nel 1938 e poi da Einaudi nel 1945, questo libro è ancora oggi una delle maggiori opere che la nostra letteratura possegga sulla Grande Guerra. L’Altipiano è quello di Asiago, l’anno dal giugno 1916 al luglio 1917. Un periodo di continui assalti a trincee inespugnabili, di battaglie assurde volute da comandanti imbevuti di retorica patriottica e di vanità, di episodi spesso tragici e talvolta grotteschi, attraverso i quali la guerra viene rivelata nella sua dura realtà di «ozio e sangue», di «fango e cognac». Con uno stile asciutto e a tratti ironico Lussu mette in scena una spietata requisitoria contro l’orrore della guerra senza toni polemici, descrivendo con forza e autenticità i sentimenti dei soldati, i loro drammi, gli errori e le disumanità che avrebbero portato alla disfatta di Caporetto.

Maggio:

Camere separate di Pier Vittorio Tondelli (304 pagine)

Il romanzo racconta tre momenti nella vita di uno scrittore poco più che trentenne, Leo, alle prese con l’enorme dolore per la perdita del compagno, Thomas, giovane musicista tedesco. La loro relazione viene raccontata attraverso lunghe riflessioni e continui flashback. Leo è uno scrittore di successo, che vive tra Milano, Parigi, Londra e Firenze; Thomas, invece, a Berlino Ovest. I due amanti si incontrano spesso in giro per l’Europa, trascorrono le vacanze insieme, ma vivono in due camere, separati da duemila chilometri di distanza. Hanno così la possibilità di vedersi quando desiderano, ma anche di ritirarsi nella propria solitudine. Finché Thomas non inizia una relazione con una ragazza. Questo strano rapporto a tre scatena vere e proprie crisi di gelosia in Leo, ma si interrompe presto per via della malattia incurabile di Thomas, che, poco più che venticinquenne, muore in un ospedale di Monaco.

Giugno:

Chi dice e chi tace di Chiara Valerio (288 pagine)

Scauri, affacciato sul Tirreno, è l’ultimo paese del Lazio, un posto né bello né brutto, con una sua grazia scomposta. Qui negli anni Settanta si trasferisce Vittoria, è arrivata assieme a Mara, forse l’ha adottata, forse l’ha rapita, si dicono tante cose. Vittoria, con la sua risata che comincia bassa e finisce acuta, è una donna distaccata e affabile, accogliente ed evasiva; ha comprato una casa nella quale tutti possono entrare e uscire, ha aperto una pensione per animali quando in paese i veterinari si preoccupano solo di mucche e conigli. Vittoria non ha mai litigato con nessuno, non ha mai cambiato taglio di capelli. La sua generosità è inesauribile, alcune sue abitudini sono diventate moda comune. Il paese non la capisce, eppure si sente attratto da lei.
Vittoria viene ritrovata morta nella vasca da bagno, uno stupido incidente, una fine improbabile. Il paese accetta, perché sa capire le disgrazie e tace, Lea Russo invece no. Lea, che fa l’avvocato, ha un marito, due figlie e una vita ricca di impegni, è sempre stata affascinata da Vittoria. Non vuole accontentarsi di ciò che ha avuto sempre davanti agli occhi. Vuole capire come è morta Vittoria, e chi era davvero. Ciò che emerge della donna, del suo passato insospettabile, spinge Lea Russo lungo un sentiero su cui è difficile avanzare, e dal quale è impossibile tornare indietro. Qui scopre l’evanescenza dell’identità, la sua e quella di tutti. Qui scopre, senza riuscire a contarle, quante sono le facce della violenza. Storia nera di personaggi, indagine su una provincia insolita, ritratto di donne in costante mutazione. In Chi dice e chi tace niente rimane mai fermo, le passioni, le inquietudini, le verità e gli enigmi, i silenzi del presente e il frastuono del passato: tutto sempre si muove, tutto può sempre cambiare.